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IMPIANTI DENTALI: DOMANDE FREQUENTI

Cos’è un impianto ?

Un impianto è una radice artificiale a forma di vite che ha il fine di sostituire uno o più denti naturali mancanti nella bocca.
Avvenuta la corretta osteointegrazione, un processo biologico che consiste nell’unione tra impianto e l’osso che lo circonda, sarà possibile avvitare sopra l’impianto dentale una corona dentale artificiale che riprenderà lo stesso colore e la stessa forma anatomica del dente naturale mancante.

Fa male mettere un impianto?

No. Dopo una buona anestesia e la mano esperta del chirurgo, l’intervento risulterà totalmente indolore. I giorni seguenti del post-operatorio risulteranno per il paziente molto tranquilli anche se a volte, nello stesso giorno o quello seguente all’intervento possono insorgere lievi dolori o leggeri gonfiori tranquillamente gestibili a casa grazie a farmaci idonei al caso come antiinfiammatori e/o antibiotici.

Quanto tempo devo aspettare dopo l’inserimento dell’impianto per poterci mangiare sopra?

Dipende dai casi. Nella maggior parte delle situazioni dopo l’inserimento di un impianto convenzionale, si aspetta dai 3 a 4 mesi prima di avvitargli il dente artificiale.
Ci sono casi più complessi però che necessitano anche 6-9 mesi di attesa come negli interventi di rigenerazione ossea, situazioni in cui non c’è osso sufficiente per inserire l’impianto in maniera “classica” e quindi sarà il chirurgo a ricostruire con osso sostitutivo biologico la parte mancante.
Ci sono casi invece dove sarà possibile avvitare il dente all’impianto solamente dopo 24 ore dall’intervento: questo approccio si chiama carico immediato ed ha il vantaggio per l’appunto dell’immediatezza del risultato.

Tutti possono avere gli impianti?

La maggior parte dei pazienti sono idonei all’inserimento di uno o più impianti. Ci sono casi però dove gli impianti non possono essere fatti come ad esempio pazienti che assumono grandi quantità di farmaci come i bifosfonati, persone affette da diabete non controllato, terapie radianti o pazienti con una scarsa igiene orale non collaboranti. Terapie con anticoagulanti, portatori di pacemaker o pregressi casi di ictus o infarto possono essere idonei alla terapia implantare solamente dopo che l’odontoiatra e il medico specialista hanno comunicato tra loro del caso specifico.


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